Speranza per la Sanità Sarda
Il Ministro della Salute Speranza ha partecipato al Convegno dei medici a Villasimius ed ha annunciato che, il Governo Italiano, intende investire cospicue risorse per rafforzare la rete dell'assistenza medica territoriale. Un annuncio che ha lasciato di stucco e disorientate le forze politiche e gli amministratori regionali. Ha detto il Ministro: "È proprio dove le istituzioni sembrano essere più lontane, che dobbiamo garantire a tutti, qui parlo di un nostro dovere, il più completo, capillare ed efficiente diritto alla salute." Roba da sganasciarsi con risate isteriche o piangere per la rabbia. Ma come! Adesso che è stato praticamente completato lo smantellamento della sanità territoriale in Sardegna! Poco è importata, fino a oggi, la peculiarità dei paesi della Sardegna e il superiore diritto ad un minimo di tutela sanitaria sul territorio. E quanto zelo è stato profuso per dimostrare quanto si fosse rispettosi delle norme e dei parametri da applicare rigorosamente, alla faccia delle esigenze dei bambini, delle gestanti e dei malati. Insomma dopo che amministratori di destra e di sinistra, almeno per un decennio, avevano unito i loro sforzi per eliminare, soprattutto nei centri dell'interno e in quelli più periferici, ogni sorta di assistenza medica, arriva questo annuncio che mortifica tanto impegno. E tanti Sardi hanno vissuto sulla loro pelle, il fatto che la cancellazione dei presidi di assistenza sanitaria, sovente, ha fatto il paio con la chiusura di altri servizi, sociali, bancari, scolastici, con inevitabile necessità di dover lasciare il loro paese. E adesso, come si fa ad invertire la tendenza? A cosa può servire, ora, la sconfessione di una strategia che ha dato una forte spinta alla desertificazione della nostra Terra? |