Procurad'e moderare
Questo appello giunga a tutti i fratelli e le sorelle sparsi per il mondo e a quelli che vivono nell'Isola, perché su Facebook, Instagram, Twitter e su ogni social appaia chiaro e forte il NO alla distruzione della Sardegna e del suo mare, in atto da tempo. Scriviamo lettere ai giornali e mandiamo un forte e accorato appello ai Sardi nel Governo e nel Parlamento perché non si nascondano e facciano conoscere il nostro e loro forte dissenso per le strategie di invasione del mare della Sardegna con i mega parchi eolici, per la mancata bonifica dei mega impianti solari abbandonati, per l'incuria dell'Eni nella bonifica delle aree di Porto Torres, per il disastro ambientale di Portovesme e di Furtei, per il continuo arrivo in Sardegna di rifiuti di ogni genere e pericolosità come a Magomadas e a Barega, per il sistematico inquinamento del mare, del territorio e dell'atmosfera nel comprensorio di Sarroch. Facciamo arrivare la nostra voce nei salotti chic delle associazioni ambientaliste, dei movimenti indipendentisti, in quelli dei palazzi regionali e comunali perché ci vuole ben altro che qualche letterina in punta di galateo per condannare e mettere fine allo scempio in atto e affinché sia compiuti atti concreti contro questa marea distruttiva che sembra inarrestabile. L'Isola è diventata una preda nel business più spudorato che arricchisce le lobbies e i pirati sponsorizzati, o tollerati, dal potere. La Sardegna è ridiventata una colonia, ancora più che nel passato, impediamo che sia questo il suo destino nel futuro. |