Piano di distruzione
Ormai è incontestabile che ci si trovi in presenza di una vera e propria strategia, che dura da anni, per la distruzione dell'ambiente sia terrestre che marino principali attrattive della Sardegna. Diverse inchieste hanno documentato l'avvelenamento costante e persistente del territorio. Come, numerose località della nostra Isola, siano divenute latrina per i reflui di diverse regioni della penisola, mentre in altri siti vengono interrati rifiuti speciali e tossici provenienti da ogni parte d'Italia. Completano il quadro, il ritardo dell'Eni nelle bonifiche di Porto Torres, la devastazione ambientale del territorio di Portovesme, della piana di Ottana, di Furtei, le decine di ettari agricoli compromessi da mega impianti fotovoltaici abbandonati, il progressivo ridimensionamento della Saras a Sarroch che, dopo decenni di inquinamento, lascerà in dono a Sarroch e alla Sardegna gli impianti che non verranno più utilizzati e che deteriorandosi e arruginendo, creeranno altro inquinamento in aggiunta a quello che, in quel territorio, viene creato e interrato ogni giorno. Ciliegina sulla torta, con i provvedimenti inseriti nel PNRR, si stanno approntando una serie di progetti che prevedono l'impianto di complessive 700 (settecento) pale eoliche, alte anche 300 metri, nel mare occidentale e sud occidentale della Sardegna, da Alghero a Carloforte e oltre. Quanto poi sbandierato, cioè che l'impianto di parchi eolici galleggianti possa diventare ambiente ospitale per la fauna marina, è una enorme mistificazione. Facciamo una analisi nuda e cruda. Ogni singola piattaforma, per sostenere ognuno di quei bestioni galleggianti, necessita di almeno quattro punti di ancoraggio al fondale marino, adeguatamente dimensionati alla grandezza e peso di ogni singolo pilone. Da ogni punto di ancoraggio partirà un cavo di acciaio di notevole spessore che arriverà alla piattaforma per tenerla agganciata. Moltiplichiamo il risultato degli scavi per creare i circa 2800 punti di mega ancoraggio, sommiamoci il reticolato di cavi per stabilizzare questo immenso parco eolico per renderci conto immediatamente di quanto, l'ambiente marino e la fauna ittica, potranno soffrire dalla realizzazione di queste opere. E' evidente che la flora e la fauna dei fondali marini della Sardegna subiranno una totale devastazione in nome di una millantata transizione e riqualificazione ecologica. Nel nome dell'energia pulita (che serve solo ad arricchire la lobby dell'eolico) si è disposti a distruggere l'intero ecosistema marino e, dulcis in fundo, questa selva di piloni diventerà una immensa barriera sulle rotte degli uccelli migratori. |