Oltre l'Unesco
Mettiamola così. Il riconoscimento, sempre che venga concesso, è solamente un di più per il Tesoro dei Sardi, che già brilla di luce propria. Tombe di giganti, pozzi sacri, nuraghe, betili, domus de janas, villaggi e tutta la natura che li circonda sono là da millenni e non hanno bisogno di alcuna certificazione. Magari questo riconoscimento servirà perché, invece, tanti Sardi, speriamo tantissimi, prendano consapevolezza del grande patrimonio realizzato dai nostri avi. Magari almeno una parte di quella stragrande maggioranza che osserva distrattamente dalla macchina quello che i nostri progenitori hanno lasciato in ogni angolo della Sardegna, vorrà conoscere meglio la loro storia, che poi è anche la nostra. Nelle scuole primarie e medie dell'Isola, i nostri giovani studiano le vicende, spesso fantastiche e mitologiche, di popoli e popolini che sono apparsi per qualche tempo nel panorama della storia. Non una pagina su quei Sardi che, dal 4.000 avanti Cristo, popolarono l'Isola diventando, attraverso i millenni, uno dei più importanti interpreti della vita e del commercio nel Mediterraneo e nel mondo allora conosciuto, lasciando il loro segno tangibile che sarebbe degno di molta più attenzione e valorizzazione. Per comprendere quanto sia immenso e di incalcolabile valore il nostro Tesoro, entriamo nel geoportale Nurnet, preparato e messo in rete dal CRS4. Ne ricaveremo un colpo d'occhio complessivo che, immediatamente, ci farà comprendere quanto gli antichi abitanti della Sardegna fossero un unico popolo, dal nord al sud dell'Isola, con precise e identitarie peculiarità, come testimoniano le dimore, le fortezze, le regie, e le altre testimonianze per i defunti e il trascendentale. Agli studiosi il compito di elaborare un documento che, partendo dai primordi, consenta a tutti di conoscere, come i nostri progenitori si siano evoluti, affermati, confrontati con altre realtà di quelle epoche e come, lentamente, la storia li abbia dimenticati. E anche noi li abbiamo dimenticati. Conoscere perché, ad esempio, rispetto al popolo egizio si sia improvvisamente arrestata la loro influenza nelle vicende di quell'epoca storica che ha attraversato l'arco di alcuni millenni. E poi non ci stancheremo mai di esortare gli amministratori e tutti i politici regionali perché siano propositori e tutor di tutte le attività e studi necessari per realizzare uno, dieci cento itinerari da Nuraghe a Nuraghe da presentare nei contesti turistici e nei meeting e nelle fiere dedicate sia nazionali che internazionali. Non solo slogan e passerelle per momentanei exploit, ma una reale e concreta volontà di realizzare qualche cosa di importante, indispensabile e necessario per la crescita economica, sociale e culturale della Sardegna. |