Nuraghe nucleare

L'Italia ci riprova, sempre con qualche nuovo giochino. Stavolta utilizza la cortina fumogena di una carta della penisola nella quale sono indicate anche altre possibili sedi per accogliere il deposito nazionale delle scorie nucleari.
Ma sappiamo benissimo che il vero obiettivo, neanche tanto nascosto, è stato ed è sempre e solo la Sardegna.
Quesito dei quesiti. Ma perché non viene utilizzato allo scopo uno dei siti nucleari esistenti?
Fa specie, inoltre, che due sottosegretari sardi minimizzino la situazione spiegando, a noi Sardi, che si tratta di un atto pro forma, per evitare l'avvio di un procedimento di infrazione da parte della UE.
Bella storiella. Come se la UE si accontentasse di una semplice cartina e non della precisa indicazione di quale sarà la precisa localizzazione del sito.
La Sardegna ha detto il suo no al nucleare tanti anni fa e lo ha ribadito ad ogni tentativo del Governo di turno.
Ultimamente, poi, ha tracciato la sua linea di sviluppo e rinascita dal futuro prossimo ai secoli venturi quando, all'unanimità, forze politiche, cittadini e Comitati vari hanno deciso di puntare tutto sulla creazione e riconoscimento universale del Parco Archeologico della Sardegna.
Perché tutta la Sardegna è un unico Parco Archeologico.
Ancora una volta invitiamo tutti i Sardi, sottosegretari governativi compresi, a prende visione della carta del geoportale nurnet del CRS4, all'indirizzo https://nurnet.crs4.it/nurnetgeo/ (clicca col tasto destro e poi: vai alla pagina) per comprendere che in Sardegna non ci sono spazi per niente di diverso da questo Progetto.
Unico al mondo, ecologico, fonte di cultura, dalle potenzialità economiche enormi, svincolato da ogni laccio assistenzialistico, totalmente compatibile con il mondo agro pastorale e totalmente incompatibile con l'ipotesi di un deposito di scorie nucleari.
Anzi, il Progetto da Nuraghe a Nuraghe, pretende atti concreti e dovuti per il risanamento ambientale di tutte quelle aree dell'Isola, attualmente penalizzate a causa della dismissione e dello stato di abbandono di tante pseudo industrie che avrebbero dovuto dare vigore alla sempre asfittica economia isolana.
Presidente Solinas, faccia avviare tanti cantieri per pulizia, scavo e recupero dei monumenti pre nuragici e nuragici.
Si potrebbe cominciare con 31 cantieri, uno per ogni regione storica della Sardegna.
Quei cantieri coinvolgendo tutta l'Isola, saranno altrettanti no, senza se e senza ma, al deposito di scorie.


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