Lo scrigno gallurese


Girando per il territorio gallurese si resta affascinati dalle numerosissime testimonianze lasciate dall'uomo nel corso dei millenni. Il granito, a portata di mano, è stato l'elemento base utilizzato dagli uomini per edificare piccole e grandi costruzioni per abitazione, per difesa e per il culto delle antiche divinità e per onorare i propri defunti.
Partiamo da:
Aggius - La Valle della Luna può essere considerato un enorme e unico sito archeologico, dove il monumento più imponente è il Nuraghe Izzana a pianta triangolare, che sorge in località Finosa. La tholos del nuraghe, e gli enormi massi di granito del sito, sono esempio di quanto l'uomo sia capace di creare costruzioni immutabili per secoli. Il paese di Aggius è annoverato tra i Borghi autentici d'Italia e visitarlo, tra centro storico, chiese, squisita cucina nei ristorantini o negli stazzi, le chiese, il Museo Etnografico e il Museo del Banditismo, invitano a trattenersi ben più di una giornata in uno dei diversi B&B o agriturismo che offrono ospitalità.
Arzachena - Non solo Costa Smeralda. Il territorio, che dà il nome alla Cultura Gallurese o di Arzachena, è uno dei più importanti comparti archeologici dell'Isola. Numerosissimi i nuraghes, semplici o complessi, le tombe di giganti, tempietti e necropoli. Per tutti, citiamo il Nuraghe La Prisgiona, sollecitandone un completo intervento di recupero. Si tratta di uno splendido nuraghe complesso con antemurale che ospita anche un piccolo villaggio di dieci capanne. Il Museo di Arzachena, completa il Parco Archeologico composto da altri sette siti ed è incastonato in un territorio che annovera anche le ben note bellezze naturali. L'ospitalità nel territorio, con numerosissime strutture ricettive e della ristorazione, è ben conosciuta, rinomata e famosa in tutto il mondo.
Calangianus - La capitale del sughero possiede anche un notevole patrimonio archeologico. Nell'area Monti di Deu troviamo numerosi nuraghes tra i quali spicca il Nuraghe Agnu.
Poggiato su un lato alla roccia, è del tipo a corridoio con pianta a ferro di cavallo. Nelle sue vicinanze la Fonte de Li Paladini, dalla quale spero continui a sgorgare la sua acqua fresca, e la Tomba dei giganti di Pascareddha dove, con tutta probabilità, gli antichi abitanti seppellivano i loro morti. Speriamo di cuore che si intraprendano serie attività per il recupero totale di questi gioielli.
A Calangianus non dovete mancare di visitare il ricchissimo Museo di Arte Sacra, presso la Chiesa di Nostra Signora del Rosario.
Altro pezzo pregiato di Calangianus è, ovviamente, il Museo del sughero ubicato nelle sale del restaurato Convento dei Cappuccini, risalente al 1705.
Monti - "Chiaro, fresco et dolce vino. O Vermentino!" Così declamava a fine pranzo un poeta nostrano parafrasando il sommo Petrarca. Anche se il vitigno impera in tutta la Gallura, spesso viene appunto abbinato al nome di Monti. Tornando all'argomento principe della nostra rubrica, Monti presenta nel suo territorio numerosi reperti risalenti al periodo pre-nuragico e nuragico, come tombe megalitiche, menhir e nuraghe il più importante dei quali è il Concanu calvu, dall'omonima località.
Poggia su alcuni affioramenti granitici e annovera nella camera ben sei nicchie. E' circondato da una muratura e presenta anche un piccolo cortile. Nelle sue vicinanze si trovano due Tombe di giganti e altri reperti, che si ipotizza possano risalire al periodo chiamato della Cultura di Ozieri nel Neolitico recente, e poi l'area sacra di Taerra con i suoi menhir e la Tomba megalitica.
Santa Teresa di Gallura - Anche in questo rinomato centro turistico non mancano i reperti e le vestigia delle antichissime popolazioni. Uno dei siti di maggiore interesse è quello di Lu Brandali. Consta di un nuraghe con due torri, datato 1500 anni a. C., che ci auguriamo sia stato terminato di scavare e valorizzato totalmente. Nell'area è presente una Tomba di giganti, nella quale sono stati rinvenuti diversi resti degli antichi abitanti, e un villaggio nuragico nel quale sono state rinvenuti resti di suppellettili d'uso quotidiano.
Interessante la possibilità offerta di una visione generale di tutto il complesso e dei reperti mediante il ricorso ad apparati multimediali.





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